Le nostre specialità da degustare per una cena a due, ma anche per cerimonie e gruppi.
PRENOTA UN TAVOLOAl centro della Valtiberina, a cinque minuti dalla "MADONNA DEL PARTO", ad un passo da Città di Castello e Sansepolcro.
PRENOTA UN TAVOLOLe specialità preparate dal nostro chef, cambiano settimanalmente e stagionalmente.
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Osteria le Civette Ristorante in Valtiberina
Benvenuti all'Osteria le Civette, un tesoro culinario nascosto nel cuore dell'antico borgo medioevale di Citerna, tra Città di Castello e Sansepolcro, immerso nell'incantevole paesaggio collinare che conduce alla suggestiva Valtiberina. Presso il nostro ristorante, vi offriamo un'esperienza gastronomica unica, ispirata alla tradizione culinaria italiana con un tocco di creatività moderna. Il nostro obiettivo è quello di deliziarvi con piatti preparati con ingredienti freschi e locali, che riflettono il meglio del territorio e delle stagioni. La nostra posizione all'interno di un affascinante camminamento medioevale, lungo le antiche mura, vi regalerà un'atmosfera incantevole e romantica, perfetta per una cena intima o una festa in compagnia di amici e familiari. Il nostro chef esperto e appassionato cura ogni dettaglio della vostra esperienza culinaria, proponendo piatti prelibati che soddisferanno i palati più esigenti. Dalle specialità locali alle creazioni originali, ogni portata è un viaggio sensoriale tra sapori e profumi inebrianti. Nella nostra carta dei vini, troverete una selezione accurata di etichette regionali e nazionali, pensata per accompagnare e valorizzare al meglio ogni pietanza. Siamo lieti di accogliervi nel nostro ambiente accogliente e suggestivo, dove l'attenzione al cliente e la passione per la cucina si fondono per creare un'esperienza gastronomica indimenticabile. Prenotate ora il vostro tavolo all'Osteria le Civette e lasciatevi trasportare in un viaggio culinario unico nel suo genere, tra storia, tradizione e gusto.
PRENOTA ADESSOVi aspettiamo a Citerna, per regalarvi momenti di gioia e soddisfazione gastronomica che rimarranno impressi nei vostri ricordi.
Controfiletto di manzo marinato alle erbe aromatiche e vino rosso di Montefalco al tartufo nero.
Insalatina di palombo affumicato con cavoletti di Bruxelles, pomodori Pachino, patate e purè di fave.
Capesante scottate su cime di rapa, spuma di aglio e riduzione di porto.
Quella della Madonna di Citerna è sicuramente una delle più affascinanti e rocambolesche scoperte nel campo dell’arte degli ultimi anni , un rinvenimento che ha rivelato al pubblico un capolavoro di indubbio valore artistico-culturale. Era il 2004 quando fu presentato al pubblico il volume la MADONNA di CITERNA, TERRACOTTA INEDITA di DONATELLO, dedicato alla statua rinvenuta all’interno della Chiesa di San Francesco, frutto di uno studio scientifico di Laura Ferriferi, nell’ambito di una ricerca nata con lo scopo di istituire un corpus di manufatti in terracotta pesanti in Umbria nei secoli XV e XVI, pubblicazione della quale fanno parte importanti saggi di Alfredo Bellanti, Corrado Fratini e Giancarlo Gentilini, che confermavano ed avvaloravano con ulteriori confronti e teorie sia l’attribuzione che la datazione.
Nella vicina Monterchi, a meno di 5 minuti si può ammirare il capolavoro di Piero della Francesca.
La Madonna del Parto, una delle espressioni più alte del Rinascimento, è riferimento universale di maternità per ogni donna della Terra.
Un’opera avvolta dal mistero, sia per la scelta del sito in cui è stata affrescata, luogo anticamente eletto alla devozione di figure divine protettrici della fertilità, sia per la committenza ancora oggi sconosciuta: capolavoro, unico nel suo genere, che potrebbe essere iniziativa del maestro stesso.
Romana di Pierino, madre di Piero era originaria di Monterchi, per questo l’artista potrebbe aver affrescato qui la celebrazione della vita nella forma più solenne: “Una pensosa Demetra Cristiana testimone del mistero eterno della generazione”, così la definisce Charles De Tolnay.
L’affresco è stato realizzato intorno alla metà del XV secolo nell’antica chiesa di Santa Maria in Silvis, oggi è conservato in uno dei musei del centro storico Monterchiese.
La Resurrezione è un affresco di Piero della Francesca, eseguito tra il 1450 e il 1463 circa e conservato nel Museo Civico di Sansepolcro.
Il celebre dipinto fu realizzato da Piero della Francesca per il Palazzo dei Conservatori dove ha sede l’attuale Museo Civico di Sansepolcro. Il soggetto allude alla città stessa poiché si pensava che Sansepolcro fosse stata fondata su alcune reliquie portate dalla Terrasanta dai pellegrini Arcano e Egidio.
Questa sala era il luogo dove si riunivano i Conservatori dell’antico Comune che l’aveva fatta costruire appositamente nel 1458.
Proprio a questi anni è da riferirsi l’affresco che, essendo il simbolo stesso di Sansepolcro, faceva da sfondo agli incontri cittadini. Il soggetto e lo schema compositivo sono estremamente semplificati e si rifanno al più antico prototipo eseguito da Niccolò di Segna nel Duomo di Sansepolcro. La costruzione è piramidale e presenta al vertice la testa del Cristo e in basso i quattro militi assopiti ai piedi del sarcofago.
Il Cristo ha uno stendardo in mano ed è ritratto nell’atto di risorgere dal sepolcro, come sembra accennare la gamba appoggiata sul parapetto. La sua immagine, colta in una frontalità iconica e astratta, è solenne, maestosa e sovrasta i quattro soldati addormentati che sono ripresi con un diverso punto di vista rispetto al Redentore quasi a voler differenziare la sfera umana da quella divina. Anche il paesaggio immerso nella luce dell’alba ha una sua valenza simbolica: il contrasto tra gli alberi spogli alla destra del Cristo e gli alberi frondosi alla sua sinistra vuole significare il rinnovamento dell’umanità attraverso la luce della Resurrezione.
Da ricordare inoltre che secondo la tradizione nel soldato addormentato visto di fronte si tende a riconoscere un autoritratto di Piero della Francesca.
La Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, detta Fondazione Burri, nasce a Città di Castello nel 1978 per volontà dello stesso pittore Alberto Burri, con una prima donazione di 32 opere.
Città di Castello – Palazzo Albizzini
La Collezione comprende circa 130 opere (pittura, scultura, grafica, bozzetti per scenografie e teatri) suddivise in venti sale e presentate secondo un ordine cronologico: i Catrami, le Muffe, i Sacchi, i Legni, i Ferri degli anni cinquanta, le Plastiche degli anni sessanta, i Cretti degli anni settanta, i Cellotex degli anni settanta-ottanta e i Multiplex.
All’interno di Palazzo Albizzini hanno sede una biblioteca specializzata sull’arte moderna e contemporanea, la fototeca di Alberto Burri e l’archivio con una vasta bibliografia sull’artista.
Città di Castello – Ex Seccatoi
All’interno delle sale sono esposti i cicli di grande formato realizzati da Alberto Burri tra il 1974 e il 1993. I padiglioni contengono 128 grandi opere suddivise per cicli: Il Viaggio (1979), Orsanmichele (1980), Sestante (1982), Rosso e Nero (1984), Cellotex T (1975-1984), Annottarsi (1985-1987), Non Ama il Nero (1988), Grandi Neri (1988-1990), Metamorfotex (1991) e Il Nero e l’Oro (1992-1993).
All’esterno dei padiglioni, dipinti in nero per volontà dello stesso Burri, sono collocate tre grandi sculture in ferro verniciato: Grande Ferro Sestante (1982), Grande Ferro K (1982) e Grande Ferro U (1990).
Leonardo Da Vinci dipinse la Battaglia di Anghiari a partire dal 1503, da allora il nome del Genio del Rinascimento è rimasto legato ad Anghiari.
La Battaglia di Anghiari si svolse sotto le mura di Anghiari, dove la collina incontra la valle dove scorre il Tevere. Essa fu uno dei momenti culminanti della guerra tra la Signoria dei Visconti (Milano) e la Repubblica Fiorentina. Niccolò Piccinino, capitano delle milizie milanesi, sperando di cogliere impreparati i nemici, ordinò di attaccare Anghiari ad un’ora insolita, ma presto venne avvistato. Dopo alterne vicende e dopo quasi sei ore di battaglia, i fiorentini riuscirono a costringere alla fuga le truppe assoldate da Milano. La Repubblica Fiorentina, dopo la vittoria, fece una serie di concessioni al paese di Anghiari. I cronisti ricordano che la città fu esentata, per dieci anni, dal pagamento della tassa del “Monte delle Graticole”. Sempre per volere dei fiorentini gli anghiaresi ogni anno, nel giorno dedicato ai Santi Pietro e Paolo, potevano organizzare una fiera pubblica “senza alcuno pagamento di gabella o dogana” e correre un Palio.
Scoprire la storia non è mai stato così istruttivo e divertente, nella sezione dedicata alla battaglia si trovano una ricostruzione e tante informazioni su uno degli eventi più importanti d’Italia.
La magica atmosfera del camminamento medioevale di Citerna ancora più esaltata dalla luce delle candele, rende un aperitivo, uno spuntino o una cena completa, veramente indimenticabili.
In bella vista, sotto campane di vetro, biscotti e dolci secchi preparati in casa. Torcoli, Crostate di Mele, Rotoli con Marmellate. I pani speciali, i formaggi di pecora e capra rendono unica la proposta di degustazione.
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È un piccolo luogo incantevole, silenzioso, curato, romantico, con i tavoli situati all'interno delle antiche mura che circondano il delizioso paese medievale. Ottima la qualità del cibo, piatti gustosi e creativi, con quel particolare ingrediente in più che fa la differenza. Il personale è sorridente, attento alle tue esigenze, gentile ma anche riservato, mai invadente. Siamo stati davvero bene e, a fine cena, hanno avuto anche la cura di preparare un contenitore per il nostro cane. Assolutamente da provare!
asoque - TripAdvisor
Ottimi primi con pasta fatta in casa, ingredienti delicati e ben legati. Eccezionali gli strozzapreti con salsiccia e porri. Location singolare con il suo fascino medievale. Consigliatissimo!!
Darkred - TripAdvisor
Locale arredato con stile.. Tutto ha un suo perché!! Ottimi vini per non parlare del cibo! Il menu presenta piatti semplici ma ricchi di sapore e abbinamenti sorprendenti!!! Dolci buonissimi... in questo periodo vi consiglio millefoglie con crema d cachi... Provare per credere..
sbolgi86 - TripAdvisor
Ho scoperto questo posto grazie al "Gastronauta" di Davide Paolini (scrittore gastronomico), eccellente è dire poco. I piatti proposti sono freschi e raccolgono gli odori e le stagionalità. Meravigliosa è l'accoglienza ed i libri tutti di ispirazione eno-gastronomica. Molte volte i ristoratori non sanno cosa mettere al centro della tavola, qui non c'è scampo si legge, e le colorate copertine ti invitano a sfogliare, sfogliare e poi sfogliare... Lasciatevi consigliare dal titolare e apprezzate la location tra le mura storiche di Citerna. Buon proseguimento!
Sara R - TripAdvisor
Sono stata in questo ristorante con il mio ragazzo. ambiente intimo, accogliente, pieno di colori. Una cena perfetta, cibo ottimo. Due antipasti, due primi, acqua e un dolce 46 euro. Consiglio come antipasto il tortino di patate e zucca gialla. BUONISSIIMO!!
Alessiadgg - TripAdvisor
L'ubicazione, nel camminamento medievale di Citerna, e' affascinante, e l'atmosfera è molto suggestiva. Cibo di qualità, presentato bene, e con un servizio gradevole, il tutto con prezzi davvero molto ragionevoli. La cheesecake all'arancia è notevole. Ci tornerò sicuramente.
Aruna S - TripAdvisor
Il giorno di Ferragosto abbiamo deciso di fare una gita in Valtiberina con degli amici. Giunti a Citerna abbiamo trovato posto in questo ristorante. Pur essendo una giornata molto calda, abbiamo mangiato fuori perché il ristorante apparecchia i tavoli sotto le volte di un camminamento medievale, dove fa fresco. Ottimo il cibo, in particolare segnalo il sublime dessert "millefoglie". Infine, il prezzo veramente modesto rispetto alla qualità del cibo e della location. Il personale molto gentile. Bravi, veramente!
AmbraNepi - TripAdvisor
Ristorante delizioso disposto lungo un camminamento coperto di origine medievale affacciato sulla splendida vallata sottostante. Cucina tipica locale gustosa e raffinata, ricerca del bello in ogni piatto, gentilezza del personale e prezzi adeguati al servizio e alla qualità dei prodotti. Non aggiungo nulla sulla bellezza del borgo circostante, ricco di camminamenti, cunicoli e bellissimi scorci. Grazie!
Settimana di vacanze. Ferie meritate, cerchiamo un posto nei limitrofi dell'alloggio per festeggiare la prima sera. L'Osteria le Civette propone una location mozzafiato su di una camminata medievale esterna e un interno dal sapore moderno, ma di gran gusto. Le pietanze eccellenti rivisitazioni e non di piatti tipici, materie prime fresche e gustose, lavorate finemente. Dall'antipasto al dolce. L' impiattamento ed il servizio impeccabili. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Piacevolissima poi la conversazione con titolare e dipendenti. Siamo arrivati con due cani e siamo stati trattati tutti, cani compresi, davvero con tutti i riguardi. Indimenticabile serata di apertura.
Ottimo ristorante. Cibo e vino eccellenti. Posizione particolarmente suggestiva sotto i loggiati del camminamento che cinge la città di Citerna. D'obbligo la visita alla Madonna di Donatello esposta presso la chiesa di San Francesco adiacente al municipio.
Bellissimo ristorante con vista panoramica nel centro storico di Citerna, abbiamo mangiato fiori fritti con burrata e prosciutto crudo, una tartare di fassona e degli gnocchi al ragù di coniglio, tutto veramente ottimo. Luciano, il proprietario, gentile e disponibile come tutto il personale. Qualità prezzo veramente ottima. Bravi ragazzi. Consigliato
Abbiamo scelto questo posto cercandolo su internet essendo in vacanza in Umbria e ci siamo trovati benissimo! Location nei vecchi vicoli medievali e i piatti veramente squisiti, che legano la tradizione ad un pizzico di modernità e il personale preparato, gentile e disponibile.
Avendo passato un fine settimana nei borghi di arezzo . Sono stato a cena in un borgo medievale di nome citerna in provincia di arezzo e sono stato nella locanda le civette . Posto incantevole e ristorazione curata e buona . Andateci rimarrete affascinati!
L‘esperienza più bella di tutto il nostro viaggio! La posizione bellissima negli archi delle vecchie mura, il cibo buonissimo (mousse di zucchine divina) e abbondante (con offerta di seconda porzione). Il personale molto, ma molto accogliente. Hanno aperto il ristorante al suo giorno di riposo solo per il nostro gruppo, e pagavamo un prezzo molto basso. Anche l’atmosfera d’arte all’interno è bellissima. Grazie di cuore.
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