Pieve Santo Stefano (La Pieve in dialetto locale) è un comune italiano di 3.279 abitanti della provincia di Arezzo. L’8 settembre 1943 esplose una bomba a orologeria piazzata nella Torre Civica, facendo crollare il campanile sopra una parte del Palazzo Comunale. Fu ritenuto un miracolo, avvenuto proprio nel giorno della festa della Madonna dei Lumi, il fatto che, soltanto il giorno dopo, gli uffici del Comune avrebbero dovuto accogliere alcune famiglie appena rientrate a Pieve. Il fronte si stava ritirando a Nord, poiché gli Inglesi avevano sfondato parte della Linea Gotica a ridosso dell’Adriatico, occupando Rimini e altre città della costa. Di conseguenza, tutto il territorio comunale fu liberato dagli Alleati a metà settembre. Il giorno 14 riprese la vita amministrativa in paese con l’insediamento del Consiglio Comunale, che elesse Filippo Perugini Sindaco ed Egidio Capaccini Presidente del Comitato di Liberazione. Il 25 settembre s’iniziarono a sgombrare le macerie. Iniziò anche la conta dei danni: 35 persone trucidate dai Tedeschi; 76 uccisi per scoppio di mine; il 99% delle case abbattute nel Capoluogo e il 30% nel paese; bestiame quasi totalmente razziato; 1200 ettari cosparsi di mine; 103 chilometri di strade distrutti.