Sestino è un comune italiano di 1.385 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana. È il comune più orientale della regione e, nell’ambito della provincia, quello più distante dal capoluogo (79 km). Geograficamente Sestino farebbe parte del Montefeltro, ma dal 1520 è compreso in Toscana. Ai confini con le Marche e l’Emilia-Romagna, è posto sulle pendici dell’Appennino Tosco-Umbro-Marchigiano. Sestino centro viario di collegamento tra le terre dell’Adriatico con la Valtiberina e di lì al Nord ed il Sud dell’Italia. Sestino è una terra antica da sempre calcata da popoli che risalendo fiumi, Foglia e Marecchia, o primordiali e poi consolidati tracciati viari, vi transitavano lasciando tracce del loro passaggio e della loro permanenza. Così tribù protostoriche, Etruschi, Piceni, Umbri, Galli Senoni e poi Romani hanno forgiato la storia di Sestino. Quando a Sestino giunsero i Romani il territorio era già da tempo abitato e frequentato da pastori, cacciatori, agricoltori, come testimoniano ritrovamenti di punte e frecce e di resti capannicoli. Nel I secolo a.C. i romani cominciarono la costruzione di una grande città (con un Municipium con il Foro, la Curia e le Terme) in questo crocevia degli appennini, dove convergevano strade per le Marche, la Toscana e la Romagna. La storia romana di Sestino e delle sue più rinomate famiglie (Voluseni e Cesii), si può ancor oggi ammirare nell’Antiquarium Nazionale. Nel 1566 Cosimo I de’ Medici iniziò la costruzione di una città fortezza sul Sasso di Simone per difendere i confini del granducato contro le mire espansionistiche dei duchi di Urbino. Fino al 1779 la pieve di San Pancrazio di Sestino ha avuto una propria autonomia e l’arciprete esercitava una giurisdizione di tipo episcopale sulla chiese del territorio; nel 1779 l’arcipretura nullius dioecesis di Sestino venne soppressa e aggregata alla diocesi di Sansepolcro.